Pescando un sogno

Cosa accade a un genitore quando si trova a non essere più in grado di realizzare il sogno della propria figlia? Un viaggio poetico e divertente attraverso cui un padre e una figlia si trovano a rivivere i sogni che li hanno fatti crescere insieme.
 
La scena si apre in una cameretta. Sul pavimento è appoggiata una valigia e attorno un padre si muove indaffarato a “fare cose”. Quando appare la figlia 17enne tra i due inizia un dialogo commovente e spiritoso allo stesso tempo durante il quale, aprendo e chiudendo scatoloni, ripercorrono insieme tutti i loro momenti felici, ma anche quelli imbarazzanti fino a quelli più tristi. In questo viaggio immerso nei ricordi, padre e figlia capiscono che la ricerca di quei sogni ha fatto felici tutti e due, in un modo o nell’altro; e che inseguire il sogno forse è propio la strada della felicità. Una felicità che non può stare chiusa in una stanza (troppo piccola per un sogno così grande), ma che deve oltrepassare le porte, le finestre, i muri per affacciarsi alla vita che si trova all’esterno.

Attraverso il racconto di Pescando un sogno si mettono a nudo due figure; la figura della figlia adolescente che sta crescendo e ha bisogno dei suoi spazi, della libertà e della fiducia e  la figura del padre moderno e attuale, il ruolo importante a cui è chiamato a rispondere e a cui il pubblico si affeziona, considerandolo un eroe (anche se commette, come tutti, degli errori). Ma questi errori sono fondamentali perché gli permettono di comprendere il valore della propria figlia e che a volte per crescere bisogna inciampare.
 
Può far male, e allora un padre può allungare una mano per dare la forza di rialzarsi; ma quella caduta è necessaria per diventare un domani donne e uomini capaci di affrontare con coraggio le sfide che la vita ci pone davanti.

E se un papà si trovasse davanti al sogno irrealizzato della figlia? Uno spettacolo poetico che vuole donare un senso alla bellezza dei sogni dei bambini in un rocambolesco magico viaggio.

Nato dall'esigenza di provare a raccontare i sogni, lo spettacolo è realizzato in collaborazione con uno staff di psicologi del Consultorio Familiare “La Casa di Varese” ed è frutto di una riflessione fatta su 500 disegni raffiguranti i sogni raccolti fuori dal teatro durante la stagione per ragazzi del Teatro di Varese.
 
Pensando a come raccontare i loro sogni, ci è parso interessante poter dar vita a uno spettacolo in cui risaltasse la figura paterna, spesso oggi in difficoltà a destreggiarsi nel ruolo, assegnandogli un compito essenziale nella crescita dei figli: insegnare a sognare. Ci siamo soffermati sul punto di partenza della nostra storia per poter capire come far risaltare l’importanza e la necessità dei sogni, specialmente nella società odierna.
 
Ecco che il pensiero si è spinto verso un ragionamento importante: spesso noi genitori ci sostituiamo ai figli nella realizzazione dei loro sogni, togliendone così, forse, il desiderio di lottare perché ciò avvenga. Se ci pensiamo, i nostri stessi figli sono frutto di un sogno, il nostro sogno, il nostro desiderio di essere padri e madri. La stessa cameretta (spesso pensata e arredata con anticipo) è fatta “ a nostra immagine e somiglianza”.

Così lo spunto di riflessione si è mosso verso il cercare di capire quando e soprattutto quanto noi genitori ci sostituiamo a loro nella realizzazione di sogni e desideri. E questo fa sì che irrimediabilmente nei bambini cali il desiderio e l’aspettativa di ciò che è stato desiderato. Ma fino a che punto? L’adolescenza; o meglio ancora l’essere grandi… i nostri piccoli grandi. In questo periodo di domande, ecco scaturirne una che fa tremare la stabilità di genitori e figli.
 
Lo spettacolo parte proprio da qui, da questa necessità che diventa richiesta: “Sogno di essere felice”. Un sogno troppo grande, troppo “fuori portata” per qualsiasi genitore. La stabilità inizia a vacillare. Il padre che fino a quel momento ha sempre fatto di tutto per realizzare i sogni della propria figlia ora non sa cosa fare.

Adatto dai 10 anni in su
50 minuti senza intervallo
Teatro d’attore
Musica dal vivo

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